Alte temperature e ambienti di lavoro: perché puntare su un impianto di raffrescamento industriale

Vi siete mai chiesti se, tra le altre cose, un datore di lavoro debba assicurare un clima adeguato all’ambiente interessato? Se, come vedremo, il Legislatore ha ritenuto necessario provvedere ad emanare una serie di normative in merito, ciò vuol dire che effettivamente la questione temperature sul posto di lavoro sia tutt’altro che da sottovalutare. Cerchiamo di fare chiarezza ulteriore in merito.

Lavoro: le temperature giuste possono influire sulle prestazioni?

Prima di addentrarci verso aspetti strettamente legislativi, sarebbe opportuno fare chiarezza in merito ad un aspetto cruciale: le giuste temperature dell’ambiente di lavoro, consentono al lavoratore di offrire delle prestazioni sicuramente migliori. A dirlo è l’Organizzazione Mondiale della Sanità, la quale con uno studio scientifico, qualche anno fa dimostrò come una condizione ottimale dell’ambiente di lavoro permetta ai lavoratori di rendere di più.

Nella fattispecie, si parla di una temperatura compresa tra i 18 e i 24 gradi centigradi. Forse è anche per questo che moltissime aziende hanno provveduto a puntare su degli impianti di raffrescamento industriale. Si tratta di impianti performanti, pensati proprio per ambienti particolari come quelli di lavoro: la progettazione impianti di raffrescamento, come quelli realizzati da Giacomini Clima, prevede una serie di passaggi essenziali, i quali possono garantire al cliente finale un prodotto ed un servizio che, tra le altre cose, ottimizzino le prestazioni dei dipendenti.

Cosa dice la legge?

Ma cosa dice la legge in merito? Tutte le aziende, a prescindere dal settore, devono attuare delle misure ad hoc per garantire il benessere fisico e psichico dei lavoratori: è il codice civile, nonché il Testo Unico per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro a decretarlo. Si tratta di misure poste in essere per tutelare la salute dei lavoratori dipendenti; seguendo le direttive della nostra Costituzione.

Nella fattispecie, nel Testo Unico vengono elencati una serie di requisiti da rispettare per ciò che concerne la salubrità dei luoghi di lavoro e il microclima: non solo l’altezza e l’illuminazione dei locali, ma anche la temperatura assume un ruolo centrale.

Anche l’INAIL ha provveduto tempo fa a raccomandare alle aziende di garantire una temperatura negli uffici che oscilli tra i 18 e i 22 gradi centigradi. Il lavoratore stesso è tenuto a segnalare al responsabile eventuali anomalie riscontrate in tal senso e quest’ultimo deve porre in essere delle misure preventive e di protezione per garantire una temperatura adeguata.

È abbastanza recente il caso di un datore di lavoro che è stato condannato dalla Corte di Cassazione (n. 6631 del 2015) perché non aveva fornito ai dipendenti un ambiente di lavoro che fosse consono a svolgere l’attività in maniera adeguata. Sta al datore di lavoro, quindi, assicurare un clima nel luogo di lavoro ottimale e soprattutto di provvedere all’istallazione, quindi, di eventuali strumenti che possano favorirlo.

Ricordiamo, inoltre, che le alte temperature sul luogo di lavoro possono portare anche a malori e riduzione di capacità di attenzione nel lavoratore, determinanti anche per eventuali incidenti.

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