Carriera universitaria: il percorso da compiere

L’Università è un sistema molto complesso, che negli ultimi anni si è ancor di più complicato per la presenza di numerose tipologie di contratto per i ricercatori e per una minore concentrazione di risorse da parte dello stato. La precarietà di chi in Italia svolge ricerca è un tasto molto dolente ed è spesso la causa che determina la rinuncia da parte di persone che aspirano alla carriera universitaria. A dicembre 2022 sono stati centrati gli obiettivi del PNRR per l’università e la ricerca e il MUR ha ufficializzato la contrattualizzazione di 262 ricercatori, ma questi piccoli passi non bastano e bisogna infondere maggiore fiducia in chi desidera investire nella carriera accademica. L’iter per lavorare all’università, sebbene lungo e articolato, non deve tuttavia spaventare, soprattutto se la ricerca e la carriera universitaria sono una grande passione. Ecco il percorso da compiere.

Carriera universitaria: la laurea

Il primo passo per entrare nel mondo dell’università è conseguire una laurea magistrale, ossia completare il percorso quinquennale di studi presso un ateneo pubblico o privato. Il consiglio è di scegliere sin da subito un corso di laurea e un percorso di studi che sono già direzionati verso le materie di ricerca che si vorranno approfondire. Ci si può iscrivere anche a corsi universitari online, in una delle Università telematiche riconosciute, è il caso di Unicusano, e gestire le lezioni e l’apprendimento in maniera autonoma grazie all’e-learning. Al termine del percorso di laurea, per proseguire è necessario partecipare ad un concorso per l’ammissione al dottorato di ricerca, che completa il ciclo di formazione per iniziare la carriera universitaria.

Carriera universitaria: dottorato di ricerca

Al dottorato di ricerca si accede mediante concorso, bandito annualmente dalle università con un numero di posti variabile a seconda delle necessità. Si può partecipare al concorso sia nell’università in cui si è conseguita la laurea sia in altre sedi universitarie o centri di ricerca, a seconda delle aree di corso di perfezionamento universitario (presso università tradizionali o atenei telematici come Unicusano) che si prediligono e che sono in linea con la laurea conseguita. La durata del percorso va dai 3 ai 5 anni e ha come obiettivo l’elaborazione di una tesi di ricerca. Durante gli anni del dottorato sono previste una serie di attività che hanno lo scopo di arricchire il curriculum scientifico e di approfondire le metodologie di ricerca avanzata, per poter essere pronti a future sfide in ambito accademico. Si dovranno dunque redigere ricerche, scrivere saggi, ottenere pubblicazioni su riviste scientifiche e autorevoli. Si potrà anche svolgere parte del percorso all’estero.

Carriera universitaria: assegni di ricerca e concorsi per ricercatori

Dopo aver conseguito il dottorato di ricerca, per restare nell’ambito universitario e proseguire con la carriera, è necessario attendere un concorso da ricercatore. Nel frattempo si possono ottenere degli assegni di ricerca, che sono dei contratti a tempo determinato che consentono di ricoprire un ruolo di ausilio al professore che ha indetto il bando. Questo contratto permette di arricchire il curriculum per poter poi avere abbastanza punteggi per concorrere al concorso di ricercatore che bandiscono periodicamente i singoli atenei. Prima di diventare ricercatore a tempo indeterminato bisognerà attendere almeno 3 anni.

Carriera universitaria: diventare docente universitario

 Quando si diventa ricercatori, si può accedere anche a diverse ore di didattica, che vengono inserite nel programma ordinario delle università. Questo consente di acquisire ulteriori punteggi per diventare prima docente a contratto e poi partecipare ai concorsi interni alle università o pubblici per entrare nel corpo docenti. Le qualifiche dei docenti universitari sono: docente associato, docente di prima fascia e docente ordinario.

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