Come curare i disturbi del sonno

I disturbi del sonno possono essere causa di eccessiva sonnolenza nelle ore del giorno, facile irritabilità e ansia. Per questo motivo è importante curarli in maniera tempestiva, ricordando che fra le conseguenze dell’insonnia ci sono anche il disturbo dell’umore e i disturbi della memoria, della concentrazione e dell’attenzione, che si possono rivelare pericolosi sul lavoro.

Per evitare di dover fare i conti con l’astenia, e cioè con una eccessiva stanchezza, può essere una buona idea quella di contattare uno specialista del settore, come ad esempio la dottoressa Montano che opera a Pescara e provincia, ma che è disponibile anche per consulenze da remoto e che sicuramente può aiutare a risolvere il problema.

Disturbi di sonno occasionali: quali rimedi adottare

Di sicuro, il primo passo che è necessario compiere è quello di identificare la causa che sta alla base del disturbo per verificare se è possibile rimuoverla. Ai fini di una igiene del sonno ideale, è utile mettere in pratica alcuni accorgimenti: solo nel caso in cui essi si rivelino non efficaci, sarà il caso di passare a una terapia farmacologica.

Ma di quali rimedi stiamo parlando? Il primo suggerimento è quello di ridurre il consumo di alcolici, di caffeina e di nicotina nel corso della giornata. Sarebbe auspicabile, inoltre, andare a letto e poi alzarsi più o meno alla stessa ora, mantenendo tale abitudine – se se ne ha la possibilità – anche nei giorni festivi, quando non ci si deve svegliare presto per andare a lavorare.

I consigli per migliorare l’igiene del sonno

Se è vero che un sonno di qualità aiuta anche ad avere una pelle migliore, vale la pena di ricorrere a tutti i piccoli trucchi che permettono di raggiungere questo obiettivo. Gli esperti, per esempio, raccomandano di utilizzare la camera da letto unicamente per il sonno, e non per altre attività: vietato, quindi, mangiare o guardare la tv quando si è a letto.

È importante, poi, svolgere una moderata ma regolare attività fisica, a patto che ciò non avvenga nelle 4 ore precedenti al momento di andare a letto. Infine, un ultimo consiglio è quello di esporsi alla luce del sole con regolarità, dal momento che ciò agevola un ritmo circadiano ottimale.

La terapia farmacologica

Come si è detto, però, in alcuni casi il trattamento dei disturbi del sonno rende necessaria una terapia farmacologica: ciò avviene in tutti i casi in cui le indicazioni che abbiamo fornito in precedenza non permettono di risolvere il problema.

Ecco, quindi, che il medico specialista può fare riferimento a una terapia a base di melatonina e in seguito suggerire il ricorso agli ipnoinducenti o alle benzodiazepine, che sono categorie di farmaci che agevolano l’arrivo del sonno.

Va specificato comunque che i disturbi del sonno non sono uguali per tutti: alcune persone, per esempio, fanno solo fatica a prendere sonno, ma poi quando ci riescono dormono senza problemi; in altri casi, invece, il problema sta proprio nella difficoltà di mantenere un sonno prolungato e costante nel corso della notte.

Ci sono poi situazioni in cui le persone si svegliano al mattino molto presto e poi non si riaddormentano più: in una circostanza del genere può esserci di mezzo un disturbo depressivo, il che dovrebbe portare ad assumere non antidepressivi ma ipnoinducenti.

Affidarsi a uno specialista: quando è necessario farlo

Il ricorso a uno specialista si rivela necessario nel momento in cui il soggetto che soffre del disturbo del sonno si rende conto che il problema non è occasionale ma si prolunga da tempo e, soprattutto, sta arrivando a compromettere la qualità di vita in maniera consistente.

Sono vari i disturbi che possono essere percepiti dal soggetto: per esempio una spiccata deconcentrazione sul posto di lavoro, o una tendenza a irritarsi con facilità, o ancora la difficoltà a concludere un progetto. Se si avvertono tali sintomi, magari accompagnati da difficoltà a rimanere attenti per un arco di tempo prolungato, è una buona idea contattare un medico o a un centro di medicina del sonno.

In questa struttura si effettua l’esame della polisonnografia, che permette di avere una valutazione del sonno sia dal punto di vista quantitativo che a livello qualitativo. La polisonnografia registra sia l’attività elettroencelografica che altri parametri quali la frequenza cardiaca, i movimenti oculari, l’attività respiratoria, il tono muscolare, e così via.

Come capire se si soffre di un disturbo del sonno

Affinché i disturbi del sonno possano essere curati è, ovviamente, necessario prima di tutto essere in grado di riconoscerli. Va detto, per altro, che non tutti hanno bisogno della stessa quantità di sonno: nella maggior parte dei casi basta dormire circa 7 o 8 ore a notte, ma ci sono persone che hanno bisogno di 10 ore (si tratta dei cosiddetti dormitori lunghi). Altre volte sono sufficienti 5 o 6 ore di sonno: i cosiddetti dormitori di corto stanno bene pur con meno ore di sonno rispetto alla media delle altre persone senza sentirsi mai spossati.

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