I percorsi formativi per lavorare nella natura

La società sta cambiando molto velocemente, nuove esigenze nascono e con esse anche nuove professioni.

I dati parlano chiaro, negli ultimi anni la rinnovata sensibilità ambientale nelle economie più evolute ha portato alla nascita di tanti nuovi posti di lavoro inesistenti fino a pochi anni fa.

L’Unione Europea per i prossimi anni ha pianificato di investire miliardi di Euro nella cosiddetta transizione ecologica che porterà alla creazione dei tanto agognati posti di lavoro green capaci di sostituire i vecchi settori più inquinanti.

In questo contesto, un giovane in cerca di carriera – ma anche un adulto con voglia di cambiare – può trovare nella green economy un valoroso alleato per realizzare i propri obiettivi lavorativi.

Vediamo insieme quindi i principali percorsi formativi per non farsi trovare impreparati al cambiamento che avverrà.

Scienze biologiche

Coloro che si vogliono addentrare nel mondo della natura, la biologia probabilmente è la scelta più ovvia e diretta.

La biologia infatti non è altro che la scienza che studia gli esseri viventi, i fenomeni della vita e le leggi che li governano. E’ dalla biologia e dalla sua comprensione che partono poi a catena tutti gli altri aspetti che rigurdano la vita su questo pianeta.

Il percorso universitario in Scienze Biologiche prepara i futuri biologi alle professioni nelle scienze della vita quali biologi, zoologi, botanici, microbiologici e simili.

Si inizia generalmente con il percorso triennale comune a tutte le varie specializzazioni, per poi concentrarsi nella laurea magistrale alle varie discipline.

Durante gli studi si apprendono non solo le nozioni di base della biologia e le varie componenti, ma anche le metodologie nella scienza applicata che sono utilizzate per la comprensione dei meccanismi biologici attraverso la ricerca.

Le competenze associate alla figura del biologo sono riconducibili alle attività professionali svolte nei laboratori di analisi biochimiche, agro-alimentari, ambientali, di ricerca nell’industria farmacologica e di controllo di qualità.

Questo porterà a svariati sbocchi professionali come i laboratori, enti pubblici e privati di ricerca e di servizi, valutazione di impatto ambientale, dello studio della biodiversità e di sicurezza biologica.

Scienze naturali

Il percorso formativo per eccellenza per tutti coloro che vogliono lavorare nel mondo della tutela naturale.

In Italia le facoltà di scienze ambientali e naturali offrono un percorso di studi atto per trovare poi lavoro in agenzie nazionali e regionali per la protezione dell’ambiente, enti pubblici (Ministeri, Regioni, Province, Comuni), enti locali e consorzi per la gestione di parchi e aree protette, musei scientifici e orti botanici, studi professionali.

I primi tre anni, nella laurea appunto triennale si studiano le discipline di base quali chimica,

biologia animale e vegetale, fisiologia, matematica, statistica, fisica, genetica, geologia, zoologia, ecologia, per poi nella laurea specialistica dirigersi verso le specializzazioni nei diversi ambiti come etologia, monitoraggio ambientale e forestale.

Sia durante che dopo la laurea è importante affrontare delle attività di formazione aggiuntive come master, collaborazioni di volontariato, stage, tirocini e praticantati che hanno il compito di fornire le competenze tecniche e aiutare ad entrare più facilmente all’interno del mondo del lavoro.

Un consiglio è quello di dirigersi verso una delle tante esperienze di volontariato ambientale promosse da Keep the Planet.

Scienze agrarie e forestali

Un’ottima alternativa a Scienze Naturali la troviamo certamente nel percorso di studi di scienze agrarie e forestali. All’interno del dipartimento di Agraria troviamo questo percorso atto a formare i professionisti del futuro in ambiti chiave dello sviluppo sostenibile come la produzione di cibo e la gestione del patrimonio forestale.

Gli obiettivi formativi di questa laurea riguardano l’applicazione di tecnologie e strumenti per il controllo delle produzioni agrarie (vegetali e animali) e forestali dal punto di vista quantitativo, qualitativo e ambientale, la gestione dell’azienda e la commercializzazione dei prodotti, la stima dei beni fondiari e dei beni prodotti, la messa a punto di impianti, la gestione e valorizzazione delle risorse forestali e del territorio montano.

Gli obiettivi formativi del Corso sono in linea con le esigenze di sostenibilità ambientale, di tutela del territorio e di garanzia di qualità e sicurezza delle produzioni.

Non esiste la tutela della natura senza la capacità di gestire la produzione di cibo per gli umani, solamente grazie alla consapevolezza di far parte dello stesso ambiente possiamo vivere e prosperare su questo pianeta.

A seguito della laurea triennale, il laureato può affrontare diverse tematiche di specializzazione come in Scienze e Tecnologie Agrarie che permette all’accesso di diverse professioni come l’imprenditore agricolo, agronomo e forestale; specialista della gestione nella Pubblica Amministrazione, ricercatore e tecnico laureato nell’ambito delle Scienze Agrarie.

Scienze veterinarie

Il medico veterinario è un professionista che si occupa della salute degli animali. Non solo cani e gatti, ma anche gli animali domestici negli allevamenti e gli animali selvatici.

Se un tempo questi professionisti si dedicavano prevalentemente alla cura delle specie domestiche, oggi grazie alla nuova sensibilità animale, sono nate tante nuove opportunità come veterinari di specie selvatiche come uccelli, mammiferi, cetacei e molti altri ancora.

Chi desidera diventare veterinario deve iscriversi ad una delle tante facoltà di veterinaria presenti sul territorio italiano o estero e affrontare il percorso di studi che porta all’abilitazione alla professione.

Il Corso di Laurea Magistrale a ciclo unico in Medicina Veterinaria ha la durata di 5 anni e prevede l’acquisizione di 300 crediti formativi universitari (CFU) articolati in 29 esami da un numero variabile da 5 a 13 CFU, 12 CFU di attività formative a scelta dello studente e 30 CFU di tirocinio pratico.

Ingegneria Energetica

Non esiste argomento più attuale che l’approvvigionamento energetico. Con la crisi climatica in

atto, è obbligatorio pensare ad uno sviluppo energetico che faccia uso non solo di energia rinnovabile, ma anche di tecnologie di efficienza energetica e riduzione degli sprechi.

In questo contesto, l’ingegnere energetico è il professionista che si occupa di ingegneria energetica, una branca dell’ingegneria appartenente al settore industriale che applica nella progettazione di sistemi, impianti e soluzioni finalizzate all’uso razionale dell’energia.

L’ingegnere energetico quindi sviluppa nuovi metodi di utilizzo razionale dell’energia, da fonti rinnovabili e non, con lo scopo di massimizzarne l’impiego e ridurre l’impatto ambientale.

Una figura professionale di indubbia utilità che sarà sempre più richiesta nel mondo del lavoro che evolve.

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