Il jet lag, detto anche disincronosi circadiana, è una fastidiosa condizione clinica che viene sperimentata da tutti coloro che viaggiando cambiano fuso orario. I ritmi biologici del sonno e della veglia, regolati dalle ore di luce e di buio, risultano profondamente alterati dal cambio d’ora, soprattutto se il viaggio compiuto da un’individuo lo porta in località che hanno molte ore di differenza da quella di partenza.
Grazie allo sviluppo di nuove tecnologie per la costruzione di aeromobili di linea più efficienti e leggeri, si sono moltiplicati i voli lunghi e veloci che consentono di raggiungere località molto distanti senza tappe intermedie, rendendo più pratici, economici, veloci ed ecologicamente sostenibili gli spostamenti da un fuso orario all’altro.
Questo però ha comportato anche una maggiore diffusione del jet lag che oggi colpisce un gran numero di persone, soprattutto coloro che sono costretti a viaggi periodici per motivi di lavoro o di affari.
Cosa si può fare per limitare gli effetti negativi del jet lag? Ecco qualche consiglio pratico di cui abbiamo parlato con Paolo Cignoli, esperto di illuminazione e design, che ci ha illustrato anche le ultime soluzioni proposte dalla scienza.
Ritmi circadiani e illuminazione
Con l’espressione ritmi circadiani si indicano i ritmi biologici che il nostro corpo segue nell’arco delle 24 ore che compongono un giorno. Il più conosciuto è quello sonno – veglia, ma anche il ritmo di secrezione del cortisolo (ormone responsabile dello stress) e il ritmo di variazione della temperatura corporea sono a tutti gli effetti ritmi circadiani.
I ritmi circadiani sono regolati da un orologio biologico interno estremamente complesso sincronizzato con il ciclo giorno – notte. Ne consegue che questo “orologio” viene profondamente influenzato dalle ore di luce e di buio a cui il corpo viene esposto.
Quando questi vengono alterati, come a causa del jet lag, l’organismo reagisce in maniera anomala. Le conseguenze più frequenti sono sonnolenza o insonnia, nervosismo, mancanza di energia, problemi digestivi e circolatori.
Flash per regolare la sonnolenza
Secondo uno studio pubblicato nel 2015 dal Journal of Clinic Investigation, i ricercatori della Standford University School of Medicine hanno messo a punto una tecnica di illuminazione con flash notturni che aiuta l’organismo ad adeguarsi in maniera più efficiente (e quindi meno traumatica) ai cambiamenti dei cicli circadiani.
La “terapia” per minimizzare gli effetti del jet lag si basa su una lunga serie di flash della durata di 2 millisecondi che vengono “sparati” sul viso di una persona addormentata ogni 10 secondi per un certo lasso di tempo.
Gli studi hanno dimostrato innanzitutto che questa tecnica non disturba il sonno della persona addormentata e possiede l’enorme vantaggio di ritardare la comparsa della sonnolenza di circa 2 ore e mezzo.
A causa della particolare funzionalità delle cellule degli occhi che rispondono alla luce, esporsi a flash di luce intermittente risulta molto più efficace dell’esporsi a una luce continua per tutta la durata del sonno.
Jet lag e miti da sfatare
Oltre all’innovativa terapia dei flash di luce, per “sopravvivere” al jet lag ci sono alcuni accorgimenti che è possibile prendere per aiutare l’adattamento del nostro organismo ai nuovi cicli circadiani.
Innanzitutto bisogna sfatare il mito secondo cui è consigliabile bere tè, caffè e bibite energetiche prima, durante o dopo il viaggio in aereo. Non c’è nulla di più sbagliato, dal momento che le sostanze eccitanti alterano in maniera ancora più profonda i cicli circadiani.
Alla stessa maniera non si deve consumare alcool prima o durante un volo, dal momento che la disidratazione è una delle principali cause dei problemi del jet lag e peggiora sensibilmente durante un lungo volo per la presenza dell’aria condizionata e delle variazioni di pressione all’interno delle cabine degli aeromobili.
Alcune compagnie aeree hanno messo a punto menu e sistemi di illuminazione studiati apposta per migliorare l’adattamento dell’organismo alla variazione di orario, mentre i modelli A380 e A350, a causa della loro particolare pressione interna, sono considerati gli aerei migliori su cui viaggiare per ridurre al minimo il jet lag.
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