Le Langhe ed il Barolo, alla scoperta del Re dei vini

Le Langhe indicano un territorio del Piemonte che si trova fra Cuneo ed Asti. Il territorio delle Langhe è formato da colline e fiumi come Tànaro, Bormida di Millesimo, Belbo, e Bormida di Scrigno: confina con l’Astesana, il Monferrato ed il Roero.

Le Langhe sono suddivise in zone:

  • Paesi delle Langhe, a bassa quota, sotto i 600 metri di altitudine: si tratta di una zona di vini e tartufi (il famoso il tartufo bianco di Alba);
  • Paesi delle Langhe ad alta quota: il famoso Mombarcaro che domina i boschi e la coltivazione di nocciole (tonda gentile delle Langhe);
  • Le Langhe Astigiane: zona nel sud della provincia di Asti (Serole).

Il 22 giugno 2014, le langhe sono state incluse nella lista del Patrimonio dell’Unesco. Le langhe sono conosciute principalmente per la produzione di vino, in particolare il Barolo, tra i vini più pregiati del mondo.

Il Barolo delle Langhe

Il Barolo è un vino rinomato in tutto il mondo ed è uno dei gioielli di langa: è denominato il “re dei vini ed il vino dei re”.

Il famoso Barolo è un vino prodotto con uve nebbiolo al 100%, coltivate solo in una ristretta zona delle Langhe dove l’uva matura in un modo unico e diventa qualcosa di speciale. Il Barolo è un vino che ha profonde radici nella sua terra: questo è dovuto alla fragilità del vitigno Nebbiolo perché i grappoli di uva hanno bisogno di una lunga maturazione che arriva fino a novembre, quando arriva la nebbia, motivo per cui è chiamato Nebbiolo.

Il Barolo, per essere tale, deve affinare almeno per 3 anni di cui 18 mesi nelle botti grandi: quando è affinato per 5 anni diventa Barolo Riserva. Il disciplinare del Barolo è molto rigido sui tempi e questo influisce molto sui costi finali del prodotto. Qualche decina di anni fa alcuni giovani produttori provarono ad affinare il Barolo nelle botti piccole per trovare nuove sfumature di sapore. L’esperimento, che ancora oggi continua, era guidato da un gruppo di giovani viticoltori conosciuti come Barolo Boys, la cui storia è affascinante e ricca di sfumature: La novità che diventa tradizione dopo molti anni. La storia dei Barolo Boys è stata anche oggetto di un documentario che ha riscosso grande successo tra gli appassionati di vino.

Le caratteristiche organolettiche del Barolo

Si tratta di un vino dal colore granato, con riflessi rubino che diventa aranciato man mano che gli anni passano. Il Barolo ha un bouquet omogeneo di colori, profumi e sapori: frutti rossi, ribes nero, lamponi, ciliegio, fiori appassiti, spezie pepe verde, anice, liquirizia e noce moscata la fanno da padroni in questo gustosissimo vino. È un vino con un profondo legame con la terra di provenienza tanto che porta con sé il profumo del tartufo, delle nocciole e delle foglie della zona. Il Barolo può essere tale solo se l’uva è stata coltivata in Langa. Il Barolo è un vino “elegante” dove il sapore terroso è prevalente: il tannino dona corposità e persistenza al vino i cui sapori e profumi si intrecciano con quelli del caffè e della liquirizia.

L’uva Nebbiolo, che serve a produrre il Barolo, è coltivata sulle colline delle Langhe da cui, in base alla zona stessa, prende varie “note” gustative: Barolo di Castiglione Falletto per la corposità del tannino, Barolo di Monforte d’Alba per i suoi vini suadenti, Serralunga per la precisione dei gusti e La Morra per il primato dell’eleganza. Da queste differenze, negli anni, sono state selezionate alcune zone che concorrono all’identificazione in etichetta dei differenti Barolo. Si parla appunto di MGA, menzioni geografiche aggiuntive che in etichetta permettono di distinguere la zona da cui arriva il barolo. I Comuni dove viene prodotto il Barolo sono:

  • Barolo;
  • Diano d’Alba
  • Grinzane Cavour
  • La Morra
  • Castiglione Falletto;
  • Novello
  • Serralunga d’Alba
  • Cherasco
  • Monforte d’Alba
  • Verduno

Il vino Barolo è un vino pregiato ed amato in tutto il modo e, come in Toscana, una delle regioni italiane più vocata alla coltivazione della vite, il Piemonte è uno dei punti di riferimento per tutti gli amanti del buon vino. Tanto che qualcuno si è anche tatuato il suo simbolo: un simbolo ed un vino amato dai grandi intenditori.

Le Nocciole delle Langhe

Le famose nocciole piemontesi, quelle che hanno reso famosi i prodotti di Ferrero, sono tra le specialità di Langhe. Il tipo esatto di nocciolo è la Tonda Gentile Trilobata e la loro coltivazione è limitata in una zona collinare tra Roero, Langhe e Monferrato in quella che è definita Alta Langa. La zona dove il grosso della produzione matura è nella provincia di Cuneo che vanta oltre 7500 ettari coltivati. La nocciola piemontese vanta un IGP di tutto rispetto, la Nocciola Piemonte I.G.P. infatti è un’indicazione geografica protetta dal 1993 con decreto ministeriale.

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