Fino a poco tempo fa la digitalizzazione era limitata ad alcuni ambiti e settori ma solo nell’ultimo decennio abbiamo scoperto come ciò sia davvero relativo e ci ha fatto ricredere velocemente. La dimostrazione è data dall’incremento degli NFT, elementi digitali unici e originali che, complice la recente pandemia, anno acquisito sempre più rilevanza.
Anche il mondo dell’arte è digitalizzato senza perdere le sue prerogative e caratteristiche di originalità e unicità. Come riportato da NFT Magazine, il blog sugli NFT, questi elementi digitali sono in grado di garantire la piena proprietà di ciò che acquistiamo. Ciò è possibile grazie alle stringhe binarie che identificano ogni singola opera proprio come accade nel mondo offline.
Ma cosa sono gli NFT art e come hanno cambiato il mondo dell’arte? Scopriamolo insieme.
NFT: cosa sono
Per comprendere come il mondo dell’arte sia mutato in così poco tempo grazie agli NFT è necessario per prima cosa definire gli stessi. NFT è l’acronimo di non-fungible token, elementi non fungibili e che quindi possono essere solo acquistati per ottenerne la proprietà.
A questo punto è bene distinguere tra bene fungibile e non fungibile. Il primo è qualcosa che può essere scambiato senza che sia modificato il suo valore. Un esempio concreto è rappresentato dalle banconote che, anche se in possesso di un numero seriale che le identifica, hanno sempre lo stesso valore. Se scambiamo una banconota da 20€ con una dello stesso taglio possediamo il valore è immutato. Lo stesso avviene quando cambiamo la banconota con due da 10€ poiché anche se avremo due elementi differenti il valore è sempre uguale.
Un qualsiasi bene che viene invece acquistato, come ad esempio appunto un’opera d’arte è qualcosa il cui valore può variare nel tempo e sulla base dei gusti. Inoltre la stessa ha anche una sua originalità e unicità che non può essere ripresa anche se dovesse essere replicata. In questo caso si parla di bene non fungibile, proprio come gli NFT.
Gli NFT art
Gli NFT dell’arte sono il nuovo modo di vedere questo modno. Diversi sono infatti gli artisti che hanno iniziato a realizzare anche opere digitali da rivendere. Queste non si limitano ad essere foto originali, ma possono essere anche testi, video, GIF o formati audio. Tutto ciò che troviamo sul web, anche gli avatar dei videogiochi, sono ormai parte del mondo dell’arte legati agli NFT. Proprio grazie alla caratteristica princiale di questi assumono un valore pari ad una qualsiasi opera materiale.
Con il tempo sono diverse le opere che sono state vendute in questa nuova modalità online. L’esempio più estremo è quello dell’opera dell’artista digitale Mike Winkelmann. Conosciuto con il nome di Bleeple, questo ha venduto la sua realizzazione “Everyday: the first 5000 day” alla cifra di 69.346.250$. Si tratta di un’opera che raccoglie tredici anni di realizzazioni giornaliere digitali racchiuse poi in questo unico progetto che è entrato nella storia come la prima opera d’arte interamente digitale mai offerta da Christie’s.
Ma il dilemma di chi ha acquistato è: chi detiene la piena proprietà? La risposta è colui che ha comprato, proprio come avviene nel mondo offline. Gli NFT sono infatti certificati di autenticità digitale, che posseggono dei codici unici i quali non possono essere modificati in alcun modo. Questi sono scritti all’interno di una rete accessibile a chiunque ma non modificabile. Questo concetto rende gli NFT Art opere da collezione vere e proprie.
Si tratta infatti di una nuova forma che permette di coniugare la passione dell’arte con il digitale e di creare nuove frontiere per l’investimento artistico. Anche gli NFT Art possono infatti assumere valori differenti come accade nel campo dell’arte.