Durante l’emergenza che stiamo vivendo in questi mesi, non solo la ristorazione e il turismo ne stanno pagando il prezzo più alto. Ci sono altri luoghi che oggi, purtroppo, non possiamo vivere come un tempo. Stiamo parlando di musei ed enti culturali.
Diversi di loro, in effetti, hanno messo a disposizione le loro collezioni per tour virtuali, da effettuarsi comodamente dal divano di casa propria. Basta un PC e una connessione ad internet per catapultarsi, istantaneamente, in una delle sale del Louvre o della Pinacoteca di Brera, per esaminare da vicino alcuni dei capolavori dell’arte. Non tutti, però, hanno a disposizione un PC e una connessione ad internet e in particolar modo gli anziani potrebbero soffrire di questo gap tecnologico. È importante, quindi, per quanto possibile, sforzarsi di ideare iniziative a portata di tutti, che possano essere realmente sfruttate da chiunque non abbia un’ottima dimestichezza con la tecnologia.
Detto ciò, mai come in questo momento è importante sfruttare il web e le potenzialità della rete per creare nuove opportunità di fruizione degli ambienti e, ovviamente, per dare risalto a tali iniziative. Il web marketing culturale, da questo punto di vista, può aiutare e supportare gli operatori del settore in tal senso. Come ci spiega Alessia Martalò, consulente SEO attiva a Milano, ‘in questo periodo di forte incertezza è importante dare un segnale positivo. È indispensabile che i siti web di musei ed enti culturali siano responsive e ottimizzati correttamente per il mobile. Così come è importantissimo essere presenti sui social media, in modo da comunicare tempestivamente con il proprio pubblico’.
L’engagement con il proprio pubblico è uno degli aspetti fondamentali da tener presente: per raggiungere tale obiettivo occorre innanzitutto avere ben chiari la propria mission e la propria vision, da comunicare in maniera immediata e intuitiva. Lo storytelling, qui, diventa fondamentale. Bisogna essere in grado di raccontarsi, in modo obiettivo e senza esagerazioni.
Musei ed enti e beni culturali saranno, per lo più, fortemente legati alla dimensione local e, dunque, è fondamentale – continua Alessia – ‘puntare sulla SEO Local, a partire proprio dal copywriting’. Una sezione del sito dovrà essere incentrata sul territorio, dovrà fornire informazioni e dettagli sull’area geografica di pertinenza. Bisognerà ovviamente creare una scheda Google My Business, da tenere sempre aggiornata, in particolare con gli orari di apertura e chiusura del luogo.
Occorre puntare, poi, sulla SEO, curando gli aspetti più tecnici del sito e della sua ottimizzazione. In particolar modo, il sito dovrà essere veloce e leggero, facilmente fruibile anche da dispositivi mobili a schermo piccolo o con connessioni poco stabili e poco performanti.
Ma la chiave, qui, per una strategia ottimale di web marketing culturale, è il content marketing. Il caso del Museo Archeologico Salinas di Palermo è emblematico. Dopo quattro anni di chiusura per ristrutturazione, il Museo ha saputo puntare sullo storytelling, lanciando hashtag e slogan accattivanti e curiosi (‘Aperti per vocazione’). Non solo: i responsabili della comunicazione hanno ideato delle campagne di promozione ad hoc che hanno interessato vari strumenti, da Whatsapp a YouTube.
Come fare, dunque, per replicare la stessa esperienza positiva vissuta dal Museo Salinas di Palermo? Si tratta di strategie che, ovviamente, non possono essere improvvisate, è importante fare affidamento su professionisti del settore che, con il supporto del cliente, potranno individuare le strategie migliori di web marketing culturale.