Saloni d’estetica e Coronavirus, le novità dopo il DPCM

Il Coronavirus si è abbattuto con tutte le sue forze su moltissimi settori, tra quelli usciti a pezzi troviamo sicuramente il settore travel, relativo ai viaggi, oltre che al tracollo economico di tantissime imprese, che fanno tantissima fatica a raccogliere i cocci di questa sventura sovrannaturale.

Ma esiste un settore, quello del Beauty, del quale in pochissimi parlano, che sta soffrendo in maniera indicibile le conseguenze del “vulcano” Coronavirus, abbattutosi su decine di migliaia di italiani.

Il primo campanello d’allarme giunge dalla Sardegna, dove sono riportate di seguito le parole rilasciate ad Ansa Sardegna in questo articolo, da parte del Presidente del Confartigianato Imprese Sardegna: “La situazione per il settore è pesantissima e sono tante le attività che rischiano di non avere la forza per riaprire o che purtroppo dovranno lasciare a casa il personale”.

Un vero e prorpio tracollo, che rischia di lasciare un segno indelebile per le piccole e medie imprese, che già prima dell’avvento della pandemia non è che se la stessero passando meglio.

Apertura dei saloni programmata il 1 Giugno

Tra i vari gruppi social, di Whatsapp, di Facebook circolavano delle immagini (non ufficiali) che lasciavano trapelare fiducia, in un’apertura dei saloni estetici e di acconciatura per il 18 Maggio, data che comunque era la più plausibile.

C’è chi parlava di 4 Maggio, ma viste le condizioni ancora incerte, che ad esempio stanno fronteggiando Francia e Germania, occorre dirlo che mai come in questi casi la prudenzza non è mai troppa.

Il 26 Aprile la doccia fredda, direttamente assorbita tramite il nuovo DCPM del Presidente del Consiglio Conte, che ha gettato nello sconforto più totale migliaia di operai e professionisti del settore acconciatura e in generale del benessere: se ne riparla il 1 Giugno.

E, come se non bastasse, oltre il danno la beffa, perché il 1 Giugno è un Lunedì, giorno di riposo ufficiale degli stessi settori, mentre il giorno successivo, il 2 ancora più impertinente  si festeggia l’anniversario della Repubblica Italiana. Una sventura dopo l’altro si potrebbe dire.

Dunque ufficiosamente la data è il 1 Giugno mentre ufficialmente, i saloni di acconciatura ed estetiche potrebbero (uso il condizionale) tornare ad essere operativi il 3 Giugno, circa un mese da oggi.

Chi potrà riaprire dal 4 Maggio

Le attività che invece potranno riaprire da Lunedì 4 Maggio saranno:

  • Le attività manifatturiere
  • Di costruzioni
  • Di intermediazione immobiliare
  • Il commercio all’ingrosso.

Tuttavia già a partire dal 27 Aprile sono consentite tutte quelle attività di sanificazione, atte a debellare il virus, e che rappresentano una via propedeutica affinché si possa procedere ad un ambiente di lavoro che sia il più sicuro e salubre possibile per i lavoratori.

Il rischio di 50.000 imprese

Renato Ancorotti, presidente di Cosmetica Italia, l’associazione che si occupa delle imprese in Italia è stato chiaro, ci potrebbero essere delle pesanti ripercussioni economiche gravi per circa 50.000 imprese le quali fanno parte del settore Beauty. Ma non finisce qui, in queste imprese ci sono persone, esseri umani che devono provvedere al sostentamente personale e famigliare, e tra questi se ne contano all’incirca 100.000.

Dei danni irreparabili non solo dal punto di vista economica nazionale ma anche e soprattutto personale, e, ad ogni modo, si andrebbe ad incentivare e a far riemergere lo spauracchio delle prestazioni lavorative in nero. Una piaga che affligge da decine di anni il sistema fiscale e lavorativo italiano.

Dunque non solo ci sono parrucchieri, estetiste e operatori del settore benessere e bellezza a casa, ma anche i produttori, dei quali Ancorotti è portavoce hanno gridato a gran voce il loro malcontento nelle scelte politiche ed amministrative del Premier Conte.

La speranza per il presidente di Cosmetica Italia è quella di un “ripensamento” da parte del Presidente del Consiglio, con ipotetico ridisegno del quadro sulle norme igienico-sanitarie spettanti a chi opera nella nicchia del Beauty.

Pensiamo ad un giro di circa 300.000 famiglie italiane, per 90 giorni senza la seguente fonte di reddito, legata alla produzione di beni e di servizi inerenti a questo settore operativo, che contribuisce al PIL della nazione.

Quel rischio rappresentato dal lavoro in nero

Il vero rischio che subentrerà nel lasciare chiusi i saloni di estetica e di acconciatura per ulteriori 30 giorni sarà quello di portare sotto le luci della ribalta un mercato sommerso, non solo economico ma anche sociale.

Sono tantissimi gli operatori estetici che effettuano lavori di manicure, pedicure in casa, a discapito della Legge italiana, delle norme vigenti in ambito igienico-sanitario e di sicurezza.

Oltre il danno la beffa, tutto questo ha mobilitato acconciatori ed estetiste nella cittadina pugliese di Barletta, che sono scesi per strada, sebbene l’abbiano fatto in sedi inopportune (sotto il Comune piuttosto che la Prefettura), manifestando in maniera simbolica il disagio di un settore, che si è sentito ingiustamente vittima sacrificale dallo Stato.

Autoclavi, accessori per la rasatura monouso e sterilizzati, guanti e mascherine, oltre che saloni costantemente sanificati e giornalmente puliti rappresentano il capro espiatorio utilizzato dagli operatori del Beauty, che sottolineano ancora una volta come siano tra i pochi settori che possano garantire certificati di sicurezza e di igiene elevati.

Sembra essere solo l’inizio di un percorso lungo, pieno di contraddizioni, che lascia spazio a tantissime valutazioni: scendere a compromessi e mettere al rischio la propria salute e quella dei clienti del settore o restare in casa fino al 1 Giugno e continuare a ricevere pagamenti di varia natura (bollette e spese).

Come sempre si aprono scenari inaspettati, dai risvolti interessanti, ma come sempre l’idea generale è quella di confusione ed impreparazione da parte degli Enti preposti.

L’articolo è stato offerto da Il Gentiluomo (https://www.ilgentiluomo.it/ ), blog specializzato sulle ultime novità del settore acconciatura e rasatura tradizionale.

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