Ecco come devi tutelare la tua reputazione online. Un problema che può riguardare tutti

Sempre più frequentemente singoli soggetti privati, aziende titolari di brand, personaggi pubblici si trovano alle prese con la tutela della reputazione online, o l’esigenza di dover cancellare notizie e recensioni sgradite da Google, o di richiedere il Diritto all’Oblio. Tutte queste operazioni rientrano nelle tecniche seo oltre che di rivendicazione e tutela di un diritto, come spiega Roberto Conigilaro, consulente seo esperto di tutela della reputazione online e tecniche di serp cleaning.

La tutela della reputazione di un brand, della sfera pubblica o privata delle persone e le tecniche di serp cleaning

Facciamo finta che una nota marca di orologi da polso titolare di un famoso brand, sia coinvolta in uno scandalo finanziario e abbia l’esigenza di tutelare l’immagine dei suoi orologi. Oltre ad affrontare il caso dal punto di vista giuridico e ottenere giustizia nel caso si consideri innocente, resta il problema che Google è una macchina geniale ma anche infernale. Il problema, infatti, è riuscire a domare l’algoritmo e indirizzare le ricerche degli utenti che abbiano come Key il nome brand, verso risultati che non rispondano esclusivamente alla quantità predominante delle ricerche che potrebbero essere proprio quelle legate alla notizia riguardante lo scandalo finanziario.

Ma lo stesso problema potrebbe avere un singolo individuo, per esempio, rimasto coinvolto, anche suo malgrado, in una vicenda giudiziaria oggetto di morbosa curiosità da parte degli utenti. Per anni il suo nome online resta appiccicato ad una miriade di URL che riportano quella notizia sgradevole, a prescindere dalla sua più o meno colpevolezza e coinvolgimento reale o dalla risoluzione del caso. Oppure può capitare che software spam inseriscano nome domini al loro interno e professionisti, in ragione della loro professione, si ritrovino con il loro nome e la loro qualifica inseriti su pagine di dubbia qualità, se non addirittura pornografiche, correndo il rischio di squalificare la propria reputazione.

Ecco come si fa a cancellare una notizia da Google

In effetti, Google ha predisposto degli strumenti per richiedere o segnalare direttamente al motore di ricerca la cancellazione di Url, ma chiunque abbia sperimentato una situazione del genere sa che il risultato è scarso. Google tende a non rimuovere URL dai risultati di ricerca per diversi motivi:

  • il primo è legato al suo scopo, cioè fornire risultati pertinenti e più cliccati alle richieste degli utenti;
  • il secondo si scontra con il diritto all’informazione. Chiunque cerchi qualcosa su Google, quindi anche un nome o un brand, ha diritto di essere informato su ciò che lo riguarda, bello o brutto che sia.

Le tecniche di Serp Cleaning per la tutela della reputazione online

A questo punto ecco le tecniche seo possibili per cancellare le notizie da Google e tutelare la reputazione online:

  • Il primo è la rivendicazione del Diritto all’Oblio;
  • Il secondo l’azione seo di serp cleaning e di cancellazione delle notizie da Google;
  • Il terzo l’azione seo di affiancamento di altre notizie a quelle che si ha intenzione di cancellare, per controbilanciarne l’effetto.

La rivendicazione del Diritto all’Oblio è materia che riguarda gli Avvocati. Si tratta di un diritto riconosciuto, ma che dev’essere controbilanciato a quello dell’informazione di pari valore e che riguarda tutti noi. Ma sappiamo anche quanto siano lunghi i processi e solo dopo aver ottenuto il riconoscimento del diritto all’Oblio si può chiedere a Google, carte alla mano, di cancellare dal proprio indice uno o più URL.

Con la serp cleaning, invece, le pagine con le notizie sgradite si possono spingere in fondo ai risultati di ricerca e sostituirle con altre pagine prodotte dal soggetto interessato. Le percentuali di clic sui risultati di ricerca da parte degli utenti sono altissime per i risultati della prima pagina, si abbassano di più di 2/3 sulla seconda, per arrivare a percentuali davvero basse dalla 3 in poi. Ciò significa che se un utente non svolge la sua ricerca per il solo scopo di trovare un determinato risultato, l’URL che si vuol cancellare non si trova più sulla prima pagina di Google ma solo in quelle seguenti. E più si abbassa la percentuale di clic su un URL, più viene spinto in fondo fin quasi a sparire. Per ottenere il risultato sperato, però, bisogna che le nuove pagine e i nuovi URL siano rilevanti e cliccate quanto più è possibile da parte degli utenti.

Questa tecnica seo di serp cleaning si affianca alla terza, più veloce. Un brand, un professionista, un privato potrebbero studiare una strategia di comunicazione che abbia come scopo non tanto quella di far sparire dai risultati di ricerca la notizia sgradevole che li riguarda, ma piuttosto quella di contrapporne una che contempli il proprio punto di vista sulla vicenda che lo riguarda. Ovviamente si tratta di una tecnica che andrebbe concordata anche con l’avvocato che rappresenta legalmente gli interessi del soggetto, ma dal punto di vista seo è più veloce. Google è una macchina che ha per scopo quello di fornire il miglior risultato di ricerca per intenzione dell’utente. Ma la pagina di ricerca fornita da Google è fatta da 10 risultati. L’obiettivo è di posizionare tra i 10 risultati, almeno 1 che fornisca la versione del fatto con il proprio punto di vista. A quel punto sarà proprio Google a spingere verso l’alto quella pagina, proprio perché per l’utente potrebbe essere quella che contiene il miglior risultato di ricerca che soddisfa il suo intento.

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