La recessione gengivale: sintomi, cause e trattamento

La recessione gengivale è un problema medico ma soprattutto un problema estetico che può influire in maniera molto negativa sulla serenità di una persona colpita da questo disturbo.

Quando le gengive si ritirano, scoprendo la radice dei denti, si generano infatti diversi problemi, tra cui l’alitosi e l’impossibilità di eseguire una corretta masticazione che possono mettere a dura prova non soltanto la salute fisica del paziente ma anche le sue relazioni sociali.

Per questo motivo è opportuno non soltanto riconoscere i sintomi della recessione gengivale il più velocemente possibile ma anche imparare a mettere in pratica le strategie di prevenzione che possono evitare l’insorgere o il riprensentarsi della malattia.

Abbiamo chiesto un parere su come individuare sintomi e cause di questo disturbo ad un esperto nel campo come il Dottor Gola, dentista a Casteggio.

Recessione gengivale: sintomi

I sintomi più frequenti della recessione gengivale sono:

  • gengive arrossate e irritate
  • particolare sensibilità di alcuni denti o dei denti di una certa zona della bocca
  • denti più lunghi (solo apparentemente: si tratta di un effetto ottico)
  • alitosi
  • denti traballanti

Recessione gengivale: cause

Tra le cause primarie delle gengive ritirate ci sono alcune cattive abitudini legate all’igiene orale. In particolare, la placca batterica è la maggiore responsabile della recessione gengivale e può essere rimossa in maniera efficace soltanto attraverso un’igiene orale costante e accurata.

Purtroppo, anche un’igiene orale eccessiva o scorretta può provocare l’irritazione delle gengive e la loro recessione: è fondamentale non utilizzare spazzolini dalle setole troppo dure, e spazzolare i denti dall’alto verso il basso, evitando assolutamente di spazzolarli in orizzontale, dal momento che con questo tipo di movimento si sollecitano eccessivamente le gengive e soprattutto non si rimuove la placca dagli spazi interdentali.

Tra le altre cause, indipendenti dall’igiene orale mantenuta dal soggetto ci sono diabete, carenza di Vitamina C, cambiamenti ormonali, fumo, bruxismo (digrignare nervoso dei denti durante il sonno) e l’ereditarietà familiare.

Recessione gengivale: trattamento

Prima di parlare del trattamento della recessione gengivale è bene parlare della prevenzione di questa patologia.

I denti andrebbero sempre lavati dopo i pasti principali del giorno e si dovrebbero utilizzare in maniera costante anche il filo interdentale e un colluttorio antibatterico.

Chi preferisce affidarsi a rimedi naturali per prevenire la proliferazione di infezioni batteriche nella bocca potrà bere tè verde o infusi di foglie di salvia, dalle rinomate proprietà disinfettanti. Quando però l’infezione è già in atto questi rimedi vanno messi da parte, utilizzando esclusivamente prodotti formulati appositamente per l’igiene della bocca.

Nei casi più gravi di recessione gengivale sarà necessario ricorrere a rimedi chirurgici.

Scaling e Root Planing sono due pratiche chirurgiche paradontali estremamente utili per la gestione delle problematiche relative alla recessione dentale: queste procedure sono finalizzate alla chiusura delle tasche dentali, dove si annida una gran quantità di batteri, e alla levigazione della superficie del dente, al fine di ridurre le porosità dove i batteri possono annidarsi.

La Rigenerazione è invece una pratica più invasiva che ripristina il tessuto gengivale dove mancante al fine di raggiungere la sua altezza e il suo spessore originari. Questa pratica favorisce inoltre la rigenerazione naturale dell’osso attraverso l’iniezione di una particolare proteina.

Leggi anche l’articolo: Come idratare al meglio la pelle in gravidanza? I consigli di Linda Tosoni di “Estetica in Gravidanza”.

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